Politica

Monza: la mozione antifascista di Gerosa fa esplodere la polemica

«Alessandro Gerosa deve dimettersi immediatamente». A parlare è Massimiliano Meloni, coordinatore provinciale Monza e Brianza de La Destra in seguito alla mozione presentata dal capogruppo monzese di Sel

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«Alessandro Gerosa deve dimettersi immediatamente». A parlare è Massimiliano Meloni, coordinatore provinciale Monza e Brianza de La Destra in seguito alla mozione “Misure da attuare contro ogni neofascismo e contro ogni manifestazione di discriminazione” presentata dal capogruppo  monzese di Sel ieri sera durante il consiglio comunale.

gerosa alessandro selNella sua mozione, con tanto di dettagliato dossier contenente nomi, cognomi e professione degli appartenenti al gruppi politici di Lealtà Azione, Forza Nuova e Casa Pound, dell’Osservatorio democratico di Governo che l’Anpi e i promotori della mozione hanno voluto consegnare ai consiglieri comunali, Alessandro Gerosa ha chiesto alla giunta di prendere dei provvedimenti per impedirne l’agibilità politica (ad esempio vietando la possibilità di organizzare gazebi di propaganda). «Chiedo inoltre alla giunta di impegnersi a coordinarsi con il Prefetto affinchè vi sia il pieno rispetto delle leggi antifascismo esistenti. – spiega – Infine, di sviluppare iniziative che possano ricordare alla cittadinanza la dura lotta che è stata portata avanti contro il fascismo».“Soggetti pericolosi”: così i rappresentati delle associazione Anpi e Aned hanno definito il 19 ottobre scorso nel corso di una conferenza stampa i componenti dei tre gruppi politici monzesi.

meloni-massimilianoUna “condotta inaccettabile” quella tenuta da Gerosa a detta di Massimiliano Meloni: «Ha decantato una lista in pieno stile “anni di piombo” con tutte le generalità degli esponenti di Lealtà e Azione. L’associazione, con cui in passato abbiamo collaborato, va tutelata come qualunque altra realtà di volontariato e non certo ghettizzata per il suo orientamento politico. Non sono così lontani i tempi in cui i nostri ragazzi subivano agguati, pestaggi ed atti di intimidazione a tutti i livelli e riportare su questo piano il confronto politico è un atto di irresponsabilità che non può essere scusato dalla giovane età o dalla scarsa esperienza politica di Gerosa. Chiediamo a gran voce le immediate dimissioni di Gerosa e le doverose scuse da lui e dal suo gruppo. Gerosa dovrebbe solo vergognarsi, se vuole ora può inserire anche il mio nome nella sua lista da “teatrino antifascista”»

Cristiano_Puglisi-1Parole di fuoco quelle espresse dal coordinatore provinciale Monza e Brianza de La Destra a cui si è poi aggiunto il commento del presidente del circolo di Monza di Noi di Destra, Cristiano Puglisi: «Ieri sera il consigliere Alessandro Gerosa si è reso responsabile di una provocazione intimidatoria che ha tutto l’aspetto di un’incitazione alla violenza. Questa gente, la gente di Lealtà Azione, è gente rispettosa che non ha mai causato problemi. Il consigliere Gerosa con questo atto vergognoso si rende responsabile di un palese tentativo di incitazione alla violenza assolutamente irresponsabile. Si prenda le proprie responsabilità. Molti tra i nostri cittadini in questo particolare momento storico sono stanchi, demoralizzati e privi di ogni speranza e non tutti sono disposti ad accettare ancora a lungo questo tipo di provocazioni senza reagire. Ma è chiaro che per chi vive con le fette di salame dell’ideologia sugli occhi questo non è abbastanza evidente».

Alla luce di tali dichiarazioni Gerosa ha poi aggiunto «La Mozione antifascista presentata ieri in Consiglio Comunale è sorta sulla base di un appello condiviso da moltissime realtà associazionisti che e partitiche del territorio ed è stata firmata da molti Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione. – ha detto il capogruppo di Sel – Lo scopo dichiarato è quello di impedire che anche a Monza possano proliferare incitamenti all’odio ed episodi di intimidazioni fisiche gravissime come quelle ai danni dei migranti al sottopasso Rota-Grassi. Non posso che smentire categoricamente chi mi ha affibbiato nostalgie degli anni di piombo, di agguati e di morti, in quanto sono concetti quanto più distanti dalla mia storia e cultura politica. Rivendico invece orgogliosamente di essere parte di una mobilitazione antifascista monzese che si rifà ai valori della Cultura, della Democrazia, della Costituzione. Inoltre sottolineo come nel mio intervento, che è pubblico e visibile a tutti sul sito del Comune, non abbia citato alcun nome e cognome, ma abbia semplicemente comunicato di aver consegnato ai consiglieri comunali per conoscenza un dossier realizzato dall’Osservatorio Democratico di Brugherio, pubblicato online da tempo e già uscito sugli organi di stampa locali».

 

 

 

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