Politica

Forza Italia e Nuovo Centrodestra: ecco la geografia politica brianzola

Il Cavaliere rifonda Forza Italia e con lo strappo di Alfano nasce il Nuovo Centrodestra. Il Pdl in Brianza? Ormai è acqua passata. E così si ridisegna la nuova geografia politica di chi non sta a sinistra.

video messaggio silvio Berlusconi Arcore studio interno

Il Cavaliere rifonda Forza Italia e con lo strappo di Alfano nasce il Nuovo Centrodestra. Il Pdl? Ormai è acqua passata. In Brianza si ridisegna così una nuova geografia politica che vede una maggior propensione verso Silvio Berlusconi.

Al via la fase esplorativa, dunque, per avere un quadro completo si dovrà attendere ancora qualche giorno. Ma c’è già chi non ha alcun dubbio: il presidente della Provincia MB Dario Allevi, l’assessore provinciale Martina Sassoli, l’onorevole Elena Centemero, il senatore Andrea Mandelli, l’ex ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani e il sottosegretario ad Expo, il consigliere regionale, Fabrizio Sala, sono tutti con Silvio Berlusconi. 

Fabrizio Sala

Fabrizio Sala

«Scelgo la coerenza – ha spiegato Fabrizio Sala – sono sempre stato di Forza Italia e anche nel Pdl ho mantenuto lo spirito della mia bandiera. Si tratta di coerenza e lealtà verso il mio leader Silvio Berlusconi. Politicamente parlando capisco che sia importante il valore della stabilità ma credo che sia altrettanto importante la chiarezza».

Come lui la pensa anche il presidente della Provincia Dario Allevi: «La mia è una scelta senza “se” e senza “ma”, fatta con il cuore perchè al presidente Berlusconi dobbiamo tutto e ciò che lui ha fatto non deve essere dimenticato, come invece qualcun’altro sta facendo. Una scelta fatta con la testa, perchè sono d’accordo con lui sul fatto che in passato sono stati fatti degli errori e oggi possiamo ripartire con il nuovo progetto di Forza Italia».

Con Silvio Berlusconi anche Martina Sassoli: «Scelta difficile e sofferta, ma la speranza è di ritrovare l’entusiasmo con il quale tante persone si erano avvicinate al nostro movimento nel 94. Non è solo un cambio di simbolo e di claim. Per me e per i giovani, politicamente nati sotto il simbolo di Forza Italia, è un ritorno a casa, un ritorno a quei valori di democrazia e libertà che hanno contraddistinto la nostra formazione politica e amministrativa.

Martina Sassoli

Martina Sassoli

Un ritorno in quella casa fatta di club e militanza, partecipazione attiva e rappresentatività dei territori. Ferma restando la consapevolezza che ora si apre una nuova sfida per il futuro del paese, ad esempio con la discussione della manovra finanziaria, siamo certi che il nuovo gruppo parlamentare saprà combattere la battaglia in difesa dei cittadini contro il partito delle tasse che sembra aver dominato l’attuale squadra al Governo del Paese».

Nella fazione pro Angelino Alfano, almeno per il momento, il consigliere regionale Stefano Carugo, l’onorevole Raffaello Vignali, Maurizio Lupi Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Governo di Enrico Letta. Unici sospesi nel limbo: Giuliana Colombo, assessore ai Servizi sociali, i consiglieri comunali di Monza Pierfranco Maffè e Domenico Adamo, sono ancora in dubbio sulla scelta da fare.

«Io, Angelino Alfano e tanti altri eletti del Pdl abbiamo deciso di non aderire alla nuova Forza Italia. – spiega il ministro Lupi attraverso le pagine del suo blog – È stata una decisione sofferta, ma alla fine obbligata. Sino all’ultimo istante abbiamo lavorato per evitare strappi e scissioni. Per quanto mi riguarda credevo proprio che non ci si arrivasse e ho fatto il possibile per scongiurarlo. Vent’anni di storia politica e umana in Forza Italia e nel Popolo della libertà a fianco del presidente Berlusconi non si cancellano in un pomeriggio. La nostra scommessa, non priva di rischi, è quella di costruire un nuovo grande partito di centrodestra, non cerchiamo fusioni con centri o centrini, tentativi sui quali gli elettori hanno già detto come la pensano. Un centrodestra espressione dei moderati, che faccia della responsabilità, della moralità del fare, della sussidiarietà, della battaglia per una giustizia giusta, del merito, del sostegno alle forze creative del paese il suo programma. Un partito con questa identità può avere la capacità e la credibilità per tessere alleanze nell’area alternativa alla sinistra».

Stefano Carugo

Stefano Carugo

A fargli da eco Stefano Carugo: «Sto con Angelino Alfano perché sin dal 1 luglio 2011 quando Berlusconi indicò in lui il segretario si era detto facciamo un partito dove gli eletti sono scelti dalla gente. Tutto questo non è mai accaduto niente congressi, nulla!  Noi vogliamo che questo partito sia nuovo nei contenuti e nei metodi, partecipazione e democrazia. In Brianza che da ben 5 anni non vede un congresso vedo già tanto entusiasmo dietro questo progetto stufi di politici paracadutati o mai visti o non rappresentativi del territorio. NCD vuole essere quindi aperta a tutti coloro che voglio condividere un progetto politico di centrodestra aperto vivo e democratico».

 

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