Carte e penna, tanta pazienza e occhio vigile. Con queste prerogative, mercoledì 12 settembre, una dozzina di rappresentanti delle associazioni ambientaliste Creda onlus, Legambiente Circolo di Monza, Fiab Monzainbici, Comitato per il Parco, Wwf Lombardia e Legambiente Lombardia onlus, alternandosi, hanno monitorato il passaggio di mezzi motorizzati sul viale Cavriga, l’arteria che collega Monza e Villasanta attraverso il parco. Obiettivo, come annunciato, raccogliere dati e numeri per dare sostanza alla proposta di chiudere al transito motorizzato il Cavriga dalle 10 alle 16, escludendo, quindi, le ore di punta.
«La prima sorpresa l’abbiamo avuta stamattina – commenta un volontario – quando, nonostante l’apertura del parco sia programmata alle ore 7, già alle 6.40 le macchine andavano avanti e indietro lungo il Cavriga. I numeri sono leggermente più alti di quelli che ci aspettavamo, tra le 7.30 e le 8 contate 267 macchine in direzione Monza, mentre, tra le 10.30 e le 11 erano 153. Con questa media (ore 12, ndr) stimiamo intorno ai cinque o sei mila passaggi, comunque non i quindicimila dichiarati dall’assessore Confalonieri».
Abbastanza per chiudere il Cavriga? «Noi non chiediamo la chiusura totale di viale Cavriga, ma quella parziale, tra le 10 e le 16. Comunque, questa giornata (dalla mattina alla sera, ndr) e questi dati ci consentiranno di fare ulteriori valutazioni. Secondo noi, il passaggio della tarda mattinata e del pomeriggio, fino alle 16, potrebbe essere veicolato e smaltito in città. Del resto, siamo difronte a un rettilineo di due chilometri, senza rotonde e senza semafori. Certamente comodo per gli automobilisti ma deleterio per l’ecosistema parco».
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