Aveva fatto tremare i polsi a molte persone l’inchiesta di Adele Grossi del Team Gabanelli, apparsa sul Corrieredellasera.it lo scorso 19 luglio: un pentito dichiarava che in Brianza l’azienda di spurghi per cui lavorava non si faceva problemi a scaricare rifiuti biologici e anche tossici nei tombini in strada e anche nei pozzi privati, tra cui anche le biologiche della stazione dei Carabinieri di Vimercate.
Il “pentito”, che alcuni giornali asseriscono essere ora un collaboratore delle forze di giusitizia, aveva parlato di camion “svuotati” nelle biologiche ma stando alle prime dichiarazioni trapelate sembrerebbe che l’uomo abbia rassicurato che gli scarichi tossici non siano mai stati fatti in abitazioni private.
La pratica invece molto diffusa, sempre secondo questa fonte, era quella di svuotare i camion dai rifiuti organici, dopo aver pulito il pozzo nero di un privato, in quello del cliente successivo o in alcuni tombini in strada. Un modus operandi difficilmente individuabile anche dall’occhio più attento proprio perchè fatta alla luce del sole.
L’iniziale allarme destato dal possibile scarico di rifiuti tossici nei tombini e nelle biologiche anche di Vimercate sembra rientrato, anche se la certezza potrà esserci solo dopo le verifiche dell’Arpa. Molto potrà anche uscire dalle indagini avviate dai carabinieri, essi stessi, pare, vittima di questo sistema irregolare.
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