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Monza-Wimbledon 3-0. Poi applausi per gli eroi del 1976

Tutto bene a parte il clima tropicale: allo stadio Brianteo il Monza ha travolto come una tromba d'aria il Wimbledon, anch'esso team di quarta serie, 37 anni dopo averlo battuto di misura al "Gino Alfonso Sada" nella finale del Torneo Anglo-Italiano.

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Tutto bene a parte il clima tropicale: allo stadio Brianteo il Monza ha travolto come una tromba d’aria il Wimbledon, anch’esso team di quarta serie, 37 anni dopo averlo battuto di misura al “Gino Alfonso Sada” nella finale del Torneo Anglo-Italiano.
Oltre al netto successo (3-0) e al bel gioco della compagine biancorossa, si è assistito all’intervallo al giusto tributo a chi, da entrambe le parti, onorò quella contesa alla quale assistettero quasi 10mila tifosi. Stavolta di spettatori, complice la mancanza di premi in palio, il caldo torrido e il periodo feriale, ce n’erano solo mezzo migliaio.
Per questa partita l’allenatore dei brianzoli Tonino Asta non ha a disposizione Polenghi, che nei prossimi giorni sarà operato alla caviglia, e i lungodegenti Miello e Calliari, oltre al portiere Alex Teodorani, il cui prestito dal Cesena (ma proviene dal Pavia) verrà ratificato dopodomani dalla Lega Pro. In mezzo alla difesa giocano dunque i neoarrivi Zullo e Galimberti, mentre a centrocampo viene schierato l’altra “novità” Bianchi. Il fuoriclasse, per la quarta serie, Gasbarroni parte dalla panchina a causa dei giorni di ritardo accusati nella preparazione al centro sportivo Monzello; al suo posto nel tridente d’attacco gioca Ravasi.
Per buona parte del primo tempo non succede granché. Si segnala uno splendido destro al volo di Ravasi da fuori area respinto coi pugni da Worner al 13′. Al 30′ si assiste a un insolito time-out deciso dall’arbitro per permettere a tutti di idratarsi: giocare con 40 gradi è roba da rischiare il ricovero… Al 36′ prima Valagussa e poi Finotto si ritrovano una palla-gol tra i piedi, ma il primo colpisce male, il secondo si fa rubare la sfera da Frampton. Al 42′ una girata di Finotto costringe Worner a distendersi in tuffo per deviare in corner. Dalla bandierina calcia Vita e Franchino da lontano colpisce superbamente al volo di destro insaccando alla sinistra di Worner. Il Wimbledon subisce il colpo e 2′ dopo un retropassaggio di Fuller rischia di trasformarsi in autorete. Al 47′, infine, una botta di… Vita dalla lunga distanza obbliga nuovamente al tuffo il numero 1 inglese per salvare la propria porta.
monzawimbledonscambiomaglieAll’intervallo scendono in campo a prendersi gli applausi molti dei protagonisti di quel 19 giugno 1976. L’allora allenatore Alfredo Magni ha un “ricordo bellissimo di quel torneo perché era la prima volta che il nostro gruppo incontrava squadre straniere. Visto quello che abbiamo fatto negli anni successivi (sfiorata per quattro volte consecutive la promozione in Serie A, ndr) speriamo che la partita di oggi sia di buon auspicio anche per l’attuale gruppo biancorosso”. L’allora direttore sportivo Giorgio Vitali ha un rammarico: “A quei tempi chi giocava bene in Serie C poi giocava bene anche in Serie A. Adesso è difficile che ciò avvenga perché è aumentato il divario tecnico tra le categorie. Degli undici titolari del gruppo del 1976 in nove hanno poi giocato in Serie A”.
Dopo lo scambio di maglie sono scese in campo le squadre attuali per il secondo tempo. I due allenatori, Asta e Neal Ardley, hanno cominciato la girandola di sostituzioni, per cercare di dare a tutti la soddisfazione di giocare qualche minuto. Un po’ per questo motivo e un po’ perché il caldo toglieva lucidità ai giocatori, sono fioccate più occasioni da rete.
Al 7′ il subentrato Laraia e al 10′ Vita fanno solo tremare Worner, che però al 18′ nulla può contro un gran tiro dal limite di Finotto: la palla sbatte contro il palo prima di infilarsi in rete. Al 21′ si vede finalmente in attacco anche il Wimbledon, con Sheringham che spara alto. Ma al 25′ la partita si chiude grazie a un pregevole tocco ravvicinato del subentrato Martino, un ragazzo della compagine Berretti. C’è ancora il tempo per vedere al 31′ una misteriosa espulsione decretata dall’arbitro lodigiano Fanton al britannico Sweeney, probabilmente reo di qualche insulto nella lingua di Shakespeare comunque conosciuto a livello internazionale, al 38′ l’ovazione per l’ingresso in campo di Gasbarroni e 1′ dopo una bella parata di Castelli su tiro ravvicinato di Porter.
In sala stampa c’è stato ancora spazio per i ricordi e per gli inglesi. L’amministratore delegato del Wimbledon, Erik Samuelson, ha ringraziato il presidente del Monza, “Anthony Armstrong-Emery, la società e la città per l’ospitalità. Purtroppo questa partita non è stata giocata d’inverno… Comunque abbiamo assistito a un’ottima performance del Monza. Noi, dopo il match del 1976, scalammo le categorie fino a vincere la Coppa d’Inghilterra nel 1988. Poi una decina d’anni fa l’allora proprietario trasferì la società a Milton Keynes e a Wimbledon dovemmo ricominciare dalla nona serie. In nove anni abbiamo ottenuto cinque promozioni, tornando nel calcio professionistico”.
Al portiere del Wimbledon 1976, Dickie Guy (oltre 500 partite giocate coi Dons) è stato chiesto se il gol della vittoria monzese di Francesco Casagrande fosse stato segnato davvero in fuorigioco… “Già la punizione da cui era scaturito era inesistente!”. Ma Casagrande, presente dall’altra parte del tavolo, ha replicato chiudendo il siparietto: “Ho rivisto di recente il mio gol e non era fuorigioco! Scherzi a parte, il nostro era un gruppo non solo di bravi giocatori, ma di bravi ragazzi. Eravamo come una famiglia che percepiva di poter aprire un ciclo vincente”.
armstrongemoglieadestraArmstrong-Emery ha prima commentato il match: “Oggi ero preoccupato perché il Wimbledon ha iniziato la preparazione da diverse settimane. Invece, grazie anche ai ragazzi del settore giovanile, abbiamo vinto e giocato bene. Gli inglesi dicono di aver perso per colpa del caldo… Sono molto felice per il fatto che il terzo gol sia stato segnato da un ragazzino. Asta e Gianluca Andrissi (responsabile dell’area tecnica, ndr) stanno facendo un ottimo lavoro. Adesso abbiamo bisogno di ingaggiare qualcuno che segni e sono certo che troveremo una soluzione. Il rinnovo del contratto a Gasbarroni? Ne parleremo da lunedì in poi. Però stasera magari scrivo qualcosa su Facebook…”. Tornando all’evento di oggi il costruttore anglobrasiliano ha anche detto: “È sempre bello portare un po’ di storia allo stadio. È stato bello vedersi nonostante il caldo e le zanzare. È stato bello dare modo ai giocatori del passato di prendersi dei meritati applausi. È stato bello veder vincere il Monza: abbiamo una bella squadra per la prossima stagione. Il Wimbledon? È un modello di creazione di una comunità di calcio. Anche se sono in quarta serie a ogni loro partita assistono 4-5mila persone. Vorrei che anche il Monza diventasse così. Il calcio italiano è fantastico, ma deve imparare dagli inglesi nell’organizzazione del suo sistema e nella gestione delle società”. A proposito di sistema, il Monza presenterà o no domanda di ripescaggio in Prima Divisione entro lunedì sera? “Noi combatteremo fino in fondo per giocare in terza serie perché ce lo meritiamo”.
Il finale di intervista è col botto: “Leggo che i tifosi si lamentano che non sto tirando fuori i soldi per il Monza. Io invece ne sto investendo un sacco ma non lo sapete! Il 4 settembre si terrà un grandissimo evento per la città, organizzato dall’agenzia di Lapo Elkann, con la presentazione del libro per il centenario sociale (in ritardo di un anno, ma è meglio tardi che mai, ndr) e di una linea di vestiti retrò. Inoltre il ‘brand’ del Monza sarà presente sulle Ferrari del campionato GT. Il marchio Monza deve diventare ‘cool’ entro 12 mesi”.
MONZA BRIANZA-WIMBLEDON 3-0 (1-0)
MONZA BRIANZA (4-3-3): Castelli; Franchino, Galimberti, Zullo, Anghileri; Valagussa, Grauso, Bianchi; Ravasi, Vita, Finotto. A disp.: Perniola, Morao, Candido, Nitride, Di Pierro, Cavalcante, Gasbarroni, Laraia, Pessina, Martino, Turati, Terrani, Isella. All.: Asta.
WIMBLEDON (4-4-1-1): Worner; Fuller, Bennet, Frampton, Kennedy; Porter, Pell, Sweeney, Francomb; Moore L.; Sheringham. A disp.: Brown, Moore S., Midson, Fenlon, Sainte-Luce, Strutton, Arthur, Weston. All.: Ardley.
ARBITRO: Fanton di Lodi.
MARCATORI: 43′ p.t. Franchino, 18′ s.t. Finotto, 25′ s.t. Martino.
NOTE: calci d’angolo 11-4; espulso al 31′ s.t. Sweeney per proteste; recupero 2′ e 0′; spettatori circa 500.
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