Monza, un’equipe di medici del San Gerardo salva bambino da malattia rarissima

Una commovente storia di speranza arriva, e non è una novità, dall’Ospedale San Gerardo di Monza. È la vicenda di un bambino di due anni, affetto da una rarissima e grave patologia, la “malattia di Pot”, che aveva già distrutto tre corpi dorsali e disgiunto la colonna cervicale e dorsale del suo piccolo fisico, con elevato rischio di lesione midollare e lo spettro della paraplegia dietro l’angolo.


Una commovente storia di speranza arriva, e non è una novità, dall’Ospedale San Gerardo di Monza. È la vicenda di un bambino di due anni, affetto da una rarissima e grave patologia, la “malattia di Pot”, che aveva già distrutto tre corpi dorsali e disgiunto la colonna cervicale e dorsale del suo piccolo fisico, con elevato rischio di lesione midollare e lo spettro della paraplegia dietro l’angolo.

Solo un’operazione chirurgica poteva salvarlo. «Si trattava di un intervento ad altissimo rischio – ha spiegato il professor Erik Sganzerla, direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia – Sia per l’età del paziente riguardo alla necessità di anestetizzarlo, sia per la delicata posizione dove intervenire».

paziente-bimbo-mammaE’ a questo punto che è entrato in gioco uno straordinario lavoro di squadra che ha visto come protagonisti, accanto al professor Sganzerla e al neurochirurgo Paolo Guerra, il professor Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica, il dottor Pablo Inghelmo, anestesista pediatrico, il dottor Vittorio Bedini, direttore della Chirurgia toracica, e il dottor Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica ricostruttiva, Chirurgia della mano e Microchirurgia ricostruttiva.

L’intervento, che è durato cinque ore, ha comportato l’apertura toracica, il prelievo dell’osso dal perone con riposizionamento dello stesso attraverso una placca nell’area cervicale dove mancavano le due vertebre.

Ora il piccolo, a oltre trenta giorni dall’intervento, sta bene, può correre e giocare e tra un paio di mesi sarà sottoposto all’ultima visita di controllo.

Entusiasta Giuseppe Spata, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo: «Un risultato straordinario. Il nostro è un ospedale di eccellenze, siamo i primi attori in Italia e, ormai, il San Gerardo è un punto di riferimento per l’intero paese».

Ampia la soddisfazione dei medici: «E’ stato un grande lavoro d’èquipe – ha concluso il professor Sganzerla – Un intervento che si esegue in pochissimi centri in Italia e reso possibile dalla presenza, all’interno della stessa struttura, di professionisti di specialità diverse altamente qualificati. Medici che hanno lavorato insieme per raggiungere un obiettivo comune e che verrà pubblicato in letteratura».

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